Stiamo diventando più intelligenti?

Di FBtv - Federico Berti

Il quesito di oggi è: siamo più intelligenti dei nostri antenati? E se si come mai?

Analizziamo per gradi, l’esser diventati più intelligenti non è una questione che si può dare per scontata, tra gli studi a riguardo, quello del prof. Flynn è lo studio con più rilevanza a livello mediatico e quello a cui è stata attribuita la maggiore veridicità. Ma cos’è l’effetto Flynn?

L’effetto Flynn è un evento che riguarda l’IQ umano, ovvero il quoziente d’intelligenza, un parametro conseguito con test psicometrici che coinvolgono la logica, la capacità di apprendimento e di deduzione. Gli studi dimostravano che l’IQ medio della popolazione mondiale tendeva ad aumentare col trascorrere del tempo, con addirittura un aumento di quasi 14 punti dal 1939 al 1978. Potremmo quindi concluderne che l’uomo sta diventando più intelligente, eppure è qui che sorge un problema, poiché soprattutto dal 2000 in poi un evento ancora più sorprendente sta prendendo piede: il “Revers Flynn Effect” o effetto Flynn inverso.

Questo dimostra come principalmente dall’anno 2000 in poi l’IQ medio sia diminuito, con una media di 0,50 punti annui. Ma a cosa può essere dovuto questo cambio di rotta?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un passo indietro e capire quali sono i motivi che invece ci hanno reso prima del nuovo millennio, migliori dei nostri predecessori. Anche qui purtroppo non possiamo stabilire risposte precise, ma gli scienziati convergono che probabilmente le cause siano strettamente correlate con fattori ambientali, una migliore alimentazione e uno stile di vita più sano, oltre che un aumento nei livelli generali di alfabetizzazione. Paradossalmente è proprio in questo punto che possiamo ricercare le cause della recente involuzione dell’effetto Flynn, molti studiosi sostengono che la tecnologia stia danneggiando la capacità di eseguire calcoli e risolvere problemi a mente, proprio perché queste capacità sono ormai facilmente replicabili da un qualsiasi dispositivo informatico. Anche l’impoverimento del linguaggio sembra essere una possibilità solida di questa regressione, poiché l’abbandono del vocabolario e la diminuzione sempre più costante della filosofia e dell’etica che ha da sempre contraddistinto l’uomo, sta portando ad una limitazione del pensiero e della libertà di espressione.

Giungiamo alle conclusioni finali, stiamo diventando più intelligenti o più stupidi? Non ci è dato rispondere con estrema precisione, ma se gli studi concordavano negli enormi progressi prodotti in materia di IQ nei secoli scorsi, c’è effettivamente il rischio che recentemente si stia percorrendo la rotta sbagliata. Mi sento comunque in dovere di fare una precisazione, ovvero che si parla di intelligenza media e dunque non vale nominare i grandi geni, di ieri, di oggi e di domani.

Il mio consiglio è comunque di allenare la mente e continuare a valutare i problemi di aspetto filosofico e morale che riservano nelle nostre vite ancora una grande importanza, per non ritrovarci tra 10, 100, 1000 anni come poveri inetti.

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