Anzio, “Città e territorio. Sviluppo economico e valorizzazione nel progetto”

Di Filippo Agnelli


Testo e foto di Cristina Montagni
Video Diretta/Facebook Filippo Agnelli

 

Anzio, “Città e territorio. Sviluppo economico e valorizzazione nel progetto”
Il nuovo modello di sviluppo economico di Anzio conferma la volontà dei cittadini di aggredire una realtà che soffre del degrado sociale della periferia. Dibattere sul rilancio del turismo costituisce un’occasione per portare alla luce le criticità in cui vive il territorio, ribadire l’impegno di creare una strategia comune per proporre un’offerta di servizi nuovi, più coinvolgente per la popolazione che vi abita. Questi sono alcuni dei temi trattati dai relatori provenienti dal mondo accademico, dalle istituzioni e dai professionisti del settore che il 17 novembre 2018 nella sala consiliare di Villa Sarsina ad Anzio, hanno inaugurato il primo dei cicli conferenziali previsti dal titolo “Tirrena Progetto Cultura 2018/2019”.

 

Al workshop  hanno partecipato Candido De
Angelis, Sindaco di Anzio, Franco Purini, docente di progettazione architettonica e urbana della facoltà di architettura di Roma “La Sapienza”, Claudio Strinati, storico e divulgatore di storia dell’arte, Margherita Eichberg, sovrintendente ai beni culturali per il territorio, Fabrizio Assetta, consigliere dell’ordine degli architetti di Roma e provincia e Maria Rita Schirru, autrice della ricerca “Progetto di Sviluppo e Valorizzazione Turistica di Anzio”.

Crescita economica del territorio nel rispetto dei valori storico-ambientali dei luoghi
Candido De Angelis ha affermato che Anzio pur facendo parte di Roma per certi versi è “fagocitata” alla capitale che ne indirizza le scelte politiche. “Al di là delle complicazioni sociali che perdurano da anni” ha commentato “Anzio può vantare oggi di un’elevata presenza media giornaliera di visitatori e ciò denota un benessere economico al netto della crisi di tutta la nazione”. “Il Comune” ha continuato “oltre ad essere al centro di questo progetto, desidera coinvolgere i cittadini, le attività produttive e quelli interessati allo sviluppo economico del territorio”. “Fra l’altro” ha concluso De Angelis “una parte consistente del bilancio, circa 500mila euro, sarà destinata alle attività culturali, alla ristrutturazione del parco e del museo archeologico, un tesoro da valorizzare per l’importanza culturale della città”.

 

Capacità di pensare al futuro secondo una visione accademica ed istituzionale  
Fabrizio Assetta ha spiegato che l’Ordine è sensibile a tali iniziative che possono essere motivo di studio come i piani di utilizzazione dei litorali. “L’urbanistica ha perso la sua capacità di pensare ad un futuro globale” ha sostenuto Franco Purini “mentre sembra più orientata a concepire l’evoluzione della città come il susseguirsi di scelte imposte da condizioni presenti e non da un progetto urbano che abbia una dimensione globale e temporale”. L’urbanistica ha aggiunto “è necessario che riacquisti la sua missione storica, quella di rappresentare il futuro di una città attraverso interventi collegati, una visione organica senza la quale la città non ha un destino”. “Le amministrazioni” per Purini “dovrebbero avere una visione di futuro in grado di valorizzare il paesaggio e il territorio agendo sulle strutture, parte integrante della comunità. Ogni Comune italiano dovrebbe predisporre un piano strategico per cogliere in anticipo le scelte da fare”. “Altro aspetto da considerare” ha aggiunto “sono le caratteristiche della regione, unica per certi versi, alcune inconciliabili con le quali occorre fare i conti. L’appennino, la Tuscia, l’area pontina, la valle del Sacco e i Castelli romani sono stati accorpati in modo forzato, e immaginare Anzio nella sua diversità, vuol dire salvaguardare l’identità di un luogo, in crisi rispetto alla costa tirrenica a Nord di Roma”. Una cultura del mare che si identifica con l’asse che collega Santa Marinella, Santa Severa, Civitavecchia fino a spingersi ai confini della Toscana. “La Roma dei ricchi” ha commentato l’accademico “si è spostata a Nord abbandonando molte frequentazioni storiche che aveva nella costa Sud. Per affrontare in modo organico le attuali condizioni, le istituzioni dovrebbero organizzare una conferenza della costa del Sud che coinvolga le amministrazioni di Anzio, Nettuno, Latina, Formia e Gaeta per ridefinire un piano che coordini il futuro di questa porzione della regione”. Già Nerone aveva pensato ad un grande asse infrastrutturale da Roma a Terracina per identificare una serie di insediamenti che legassero il tutto in un sistema organico. “I nodi importanti che riguardano Anzio” ha sostenuto Purini “sono l’archeologia, ridonando vigore ai poli museali, fondare un museo della città, creare un catalogo di luoghi e itinerari del secondo conflitto mondiale e riprodurre una narrazione mitologica e cinematografica che rappresenti Anzio”. Lo slogan è offrire una visione turistica di Anzio come città, costruire una mitologia come altri luoghi importanti del nostro Paese e rinnovare una coscienza che veda i cittadini protagonisti del proprio territorio. “Per valorizzare il Comune” ha concluso Purini “lo strumento da utilizzare sono la promozione delle attività culturali attraverso l’arte contemporanea, organizzare mostre che diventerebbero un punto nevralgico per la cultura nazionale. “Il tema dell’urbanistica nel 21esimo secolo è di corto respiro” ha commentato Margherita Eichberg, “molti amministratori oggi parlano di più con un certo tipo di imprenditoria, mettendo in discussione i piani vigenti con varianti che vengono proposte e che le normative vigenti consentono di introdurre”. Un altro fattore che affligge il territorio è quello dei finanziamenti utilizzati per la produzione di impianti di energia derivanti da fonti rinnovabili che non sono regolamentati da nessuna norma quadro. “L’erogazione dei finanziamenti per la gestione degli impianti” ha dichiarato “se non viene governata rischia di essere collocata in luoghi non idonei, mentre il sistema paesaggistico va difeso e tutelato”. Da un punto di vista archeologico, Anzio è poi importante per il ritrovamento di reperti di estremo valore. La sua ricchezza archeologica rappresenta un tesoro importante per valorizzare l’intero territorio dal punto di vista turistico. L’imprenditoria del turismo che negli anni ha subito una costante flessione, dovrebbe recuperare quei settori di attività che producono lavoro e una qualità di turismo appropriata alle esigenze del luogo.

 

Indagine “La Sapienza” – Comune di Anzio. Approccio scientifico e analisi prospettica di sviluppo
La ricerca “Progetto di sviluppo e valorizzazione turistica del Comune di Anzio”, presentata da Maria Rita Schirru, nasce in base ad una convenzione stipulata tra il Comune di Anzio e l’università “La Sapienza” di Roma. L’indagine individua diversi elementi di sviluppo in riferimento alle criticità dell’offerta turistica in modo da coordinare un progetto di sviluppo sostenibile. Lo studio, suddiviso in varie fasi, ha analizzato le problematiche insediative della comunità (analisi statistico-demografica della popolazione residente) approfondendo il comparto turistico attraverso la domanda-offerta in correlazione agli altri comuni limitrofi (Ladispoli, Fiumicino, Santa Marinella) e successivamente con il modello Swot sono stati rilevati i punti di forza e di debolezza rispetto alla regione per individuare le linee guida da sfruttare quale nuovo strumento attuativo.

 

Risultati dell’analisi statistico-demografica
Dai dati si evince che la popolazione è cresciuta dagli anni 50 ad oggi con una densità superiore rispetto a quella provinciale e regionale. L’analisi demografica indica un tasso di vecchiaia superiore alla struttura per età della popolazione giovane, il che indica quanto i residenti anziani debbano sostenere un numero maggiore di persone attive e giovani non ancora entrati nel mondo del lavoro. In base agli ultimi dati del censimento, le unità locali sono aumentate di quasi otto volte e di pari passo sono cresciuti il numero degli addetti nonostante la crisi abbia interessato tutto il territorio dagli anni 70. Le attività più rilevanti sono legate ai servizi e alla pubblica amministrazione, commercio e riparazione di addetti ai pubblici servizi, mentre il turismo balneare è di qualità stagionale/giornaliera per l’utilizzo di seconde case e campeggi. Altre forme di turismo sono legate all’attività enogastronomica, al turismo velico e al paracadutismo. Anzio vanta enormi risorse paesaggistiche, un gran numero di siti archeologici, ville storiche, poli museali, parchi, beni monumentali e tradizioni religioso-folcloristici. Rispetto alle altre regioni manca un aggiornamento statistico sul turismo in relazione alle presenze e agli arrivi. Secondo i dati, rispetto a Ladispoli e Nettuno, Anzio si colloca al secondo posto quanto a presenze e al primo posto per scelta come breve vacanza (circa 7 giorni). Infine, con il modello Swot sono state analizzate le questioni legate all’ambiente, popolazione, occupazione e struttura economica e con ognuno degli indicatori sono stati valutati elementi di forza e debolezza sulla base dei quali strutturare il progetto. In sintesi, il modello dimostra che occorre favorire un turismo alternativo rispetto a quello balneare, un turismo culturale rappresentato da giovani, coppie e single, individuare una struttura tecnica amministrativa in grado di predisporre interventi strategici per favorire la crescita del turismo sul territorio. Fondamentale è sostenere politiche ad hoc per offrire un prodotto innovativo da destinare ad Anzio come per esempio la realizzazione del museo del gusto, un progetto del parco tematico e predisporre un’agenda Anzio dove far confluire azioni provenienti da iniziative dei cittadini per la ricostruzione dei luoghi.
 A margine dell’incontro sono intervenuti i rappresentanti delle Associazioni Balneari Maurizio Criscuolo, Daniela Di Renzoni e Piero Magari, oltre alla rappresentante dell’Associazione Commercianti Barbara Chiarello ed il coordinatore scientifico l’arch. Silvio Luigi Riccobelli, già consigliere e presidente del “Tirrena” fino allo scorso anno.

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